giovedì 1 marzo 2007

Montepaschino Senese, exDirettoreMPS indagato per truffa

Anche qui silienzio assoluto a Siena su questa importante vicenda....

PUNTATA TELEVISIVA del 2 febbraio 2007

Investimenti in borsa, la perdita di centinaia di migliaia di lire. Poi il sospetto che quel che e’ accaduto non sia frutto delle turbolenze del mercato azionario ma di una anomala gestione dei risparmi da parte della banca. A raccontare la loro disavventura sono venuti in trasmissione televisiva NAZIONALE Gian Pietro Failli, Stefano Mugnai e Tito Grezzi, imprenditori di Arezzo.
Buona parte dei loro consistenti risparmi erano stati affidati, fin dal 1998, ad un responsabile dell’area finanza della filiale di Arezzo del Monte dei Paschi di Siena. Con la raccomandazione di investire la maggior parte del capitale in prodotti sicuri, titoli di stato e obbligazioni.
Dopo un primo momento nel quale la gestione sembrava dare buoni risultati, cominciano le perdite, che nel giro di due anni superano, per ogni singolo correntista, anche il miliardo di lire. Di fronte al disastro finanziario i tre imprenditori cercando di capire quel che e’ accaduto e vengono in possesso di contratti di investimento che non hanno mai sottoscritto.
Investimenti ad alto rischio, affrontati dalla banca sulla base di contratti senza firme o con firme che le perizie hanno già stabilito come false.
Ma non basta, i tre imprenditori scoprono anche richieste per la concessione di fidi per centinaia di migliaia di lire di cui erano totalmente all’oscuro. Inevitabile la denuncia alla magistrato. Le indagini avviate da una delle tre denunce hanno già portato al rinvio a giudizio per truffa e appropriazione indebita del dirigente al quale i tre imprenditori avevano affidato i loro risparmi.
Invitata in trasmissione il Monte dei Paschi di Siena ha declinato l’invito, spiegando di voler attendere le conclusioni del giudizio in corso e affermando che i tre suoi clienti erano a conoscenza dei rischi della gestione finanziaria dei loro risparmi.
Per il professor Ugo Grufolo il rinvio a giudizio di un proprio dipendente chiama in causa la responsabilità dell’istituto di credito che, se le accuse dovessero trovare conferma in giudizio, dovrà restituire non solo la somma persa a causa dalle discutibile gestione finanziaria ma pagare ai tre clienti anche i danni subiti.

Dimenticavo.....l'ex direttore indagato è tutt'oggi in un bell'ufficio in viale Mazzini e ricopre un'alta carica presso uno dei maggiori sindacati nazionali.

Non perdetevi il processo del prossimo 20 Marzo ad Arezzo.
Intanto leggete anche questi post
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=14&id=153958
http://www.arittutela.it/denuncia.htm
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=76936

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